Prosegue la pantomima delle minoranze
nell’opporsi a tutto, perfino alle cose più ovvie e scontate.
Mentre qualsiasi amministratore di buon senso avrebbe accolto a
braccia aperte un investitore che decide di mettere sul tavolo quasi
800.000€ (leggasi ottocentomila euro) su un bene di proprietà
comunale per gestirlo secondo lo scopo per cui è stato costruito in
maniera moderna ed efficiente, loro riescono a lamentarsi perfino
dello strumento più utile: le commissioni consiliari. Sono troppe,
non sono convocate abbastanza spesso, sono tardive, si tengono in
orari non consoni ai consiglieri. Ne abbiamo sentite di tutti i
colori in questi anni. Si alzano stizziti dal tavolo quando vengono
date le informazioni utili a capire come la trasformazione del campo
sportivo principale con un manto sintetico consente di risparmiare
tanta acqua per l’irrigazione, garantisce la piena permeabilità
del suolo (diversamente, quando piove come potrebbero giocare i
calciatori?), non richiede fertilizzanti e fitofarmaci, non richiede
consumo di carburante per il tagliaerba. Nonostante chi ha gestito il
campo per un decennio, un vedanese che ha dedicato la sua vita al
calcio dilettantistico, deve ricorrere alla stampa per spiegargli
l’abbaglio che stanno prendendo, loro proseguono imperterriti
lagnandosi che il Responsabile dell’ufficio tecnico non ha atteso
il loro benestare per concedere il permesso per l’inizio dei lavori
(ma vi sembra normale?). Quando i comuni della zona stenderebbero
tappeti rossi all’investitore (vedanese!) che si è innamorato del
nostro campo loro agitano, a manifestazione di interesse ancora
aperta, spettri e nostalgie fuori dal tempo rischiando di farlo
scappare. Mentre la Vedanese (sì, proprio il glorioso brand!)
scalava le classifiche, vince il campionato di calcio a 5 e accede
alla C2 (avete letto bene alla C2!) loro gufavano e disertavano gli
appuntamenti pubblici. E, dulcis in fundo, mentre tutte le
associazioni di Vedano aspettano con trepidazione la tanto agognata
area feste completa di copertura permanente e cucina che verrà
realizzata senza spese per il comune tra i due impianti sportivi,loro
si arrovellano “con quale qualità strutturale” (scrivono proprio
così!) verrà consegnato l’impianto tra vent’anni da chi l’ha
finanziato, curato e utilizzato. Vi sembra plausibile?
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